“Battezzati e inviati” è il titolo della lettera scritta per il mese missionario di Ottobre da papa Francesco proprio nel giorno di Pentecoste – quindi con un buon anticipo e in una data molto suggestiva. In essa ha esortato noi cristiani a ravvivare la coscienza della bellezza della nostra fede in modo da testimoniarla con gioia nella nostra vita.

Nel suo breve messaggio il papa si rivolge a un certo punto in maniera molto diretta ai suoi “fratelli e sorelle” cristiani con queste parole:
«Io sono sempre una missione, tu sei sempre una missione; ogni battezzata e battezzato è una missione. Chi ama si mette in movimento, è spinto fuori da sé stesso, è attratto e attrae, si dona all’altro e tesse relazioni che generano vita. Nessuno è inutile e insignificante per l’amore di Dio. Ciascuno di noi è una missione nel mondo perché frutto dell’amore di Dio. Anche se mio padre e mia madre tradissero l’amore con la menzogna, l’odio e l’infedeltà, Dio non si sottrae mai al dono della vita, destinando ogni suo figlio, da sempre, alla sua vita eterna (cfr Ef 1,3-6)».
Non credo che papa Francesco si dorrà se invece di riportare integralmente il suo testo mi limito ad associarlo a un altro, un po’ più vecchio ma che esprime poeticamente e sinteticamente quanto la lettera “Battezzati e inviati” vuole far capire. Non posso dire chi abbia scritto questa poesia perché l’ho trovata attribuita in maniera poco convincente a diversi autori, ma in fondo, in questo contesto, non è tanto importante conoscerne l’autore quanto lasciarsi coinvolgere dal suo trasparente e fraterno messaggio.
“Cristo non ha mani”
Cristo non ha mani, ha soltanto le nostre mani, per fare oggi il suo lavoro.
Cristo non ha piedi, ha soltanto i nostri piedi, per guidare gli uomini sui suoi sentieri.
Cristo non ha labbra, ha soltanto le nostre labbra, per raccontare di sé agli uomini di oggi.
Cristo non ha mezzi, ha soltanto il nostro aiuto, per condurre gli uomini a sé oggi.
Noi siamo l’unica Bibbia, che i popoli leggono ancora, siamo l’ultimo messaggio di Dio, scritto in opere e parole.