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Catechismo della Chiesa Cattolica (Parte IV – La preghiera) 

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Il Perdono del Carmine – 16 luglio – Evento di Misericordia

Il Sommo Pontefice Leone XIII in data 16 maggio 1892 concesse all’Ordine Carmelitano, a beneficio di tutta la cristianità, l’insigne privilegio del perdono del Carmine, ossia l’indulgenza plenaria tante volte quante si visiterà – nei debiti modi – una chiesa dove è istituita la confraternita del Carmine per la festa della Madonna del Carmelo e si pregherà secondo l’intenzione dei Sommi Pontefici.

A perpetua memoria!
«Perché si accresca sempre più la devozione e la pietà dei fedeli verso la Beatissima Vergine del Carmelo, donde possono derivare per le loro anime frutti ubertosi e salutari accondiscendendo benignamente alla pia richiesta del diletto figlio Luigi Maria Galli supremo moderatore dell’Ordine della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, abbiamo stabilito di arricchire le chiese carmelitane di uno speciale privilegio.

Quindi, basandoci sull’onnipotente misericordia di Dio e sull’autorità dei suoi apostoli Pietro e Paolo, a tutti e singoli fedeli di ambo i sessi veramente pentiti e nutriti della santa Comunione, i quali visiteranno devotamente qualsiasi chiesa o pubblico oratorio tanto dei frati quanto delle monache, sia calzati che scalzi, di tutto l’ordine Carmelitano, in qualunque luogo esistano, il giorno 16 luglio di ogni anno, giorno nel quale si celebra la festa della Madonna del Monte Carmelo, dai primi vespri alla caduta del sole di tale giorno, ed ivi innalzeranno a Dio pie preci per la concordia dei principi cristiani, per l’estirpazione delle eresie, per la conversione dei peccatori e per l’esaltazione della santa madre Chiesa, concediamo misericordiosamente nel Signore che ogni volta faranno questo, altrettante volte acquistino l’indulgenza e la remissione plenaria di tutti i loro peccati, che si possa anche applicare per modo di suffragio alle anime dei fedeli cristiani, che sono passati da questa vita in grazia di Dio».

Papa Benedetto XV il 6 luglio 1920 estendeva la medesima indulgenza plenaria alle chiese od oratori del Terz’Ordine sia regolare (le congregazioni religiose aggregate o no all’Ordine) che secolare.

Il Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-1965) ha costituito un grandissimo avvenimento di rinnovamento e di aggiornamento per tutta la Chiesa e per tutti gli aspetti della sua vita (dottrinale, liturgico, spirituale, disciplinare, organizzativo, ecc…). Anche le norme per l’acquisto delle indulgenze ne sono state coinvolte.

Il Santo Padre, papa Paolo VI, in attuazione dei Decreti Conciliari, il 1° gennaio 1965 promulgava la Costituzione Apostolica dal titolo Indulgentiarum Doctrina, per la quale tutte le indulgenze concesse in passato, venivano temporaneamente sospese fino a una nuova approvazione.

Il 29 giugno 1968 usciva il nuovo Enchiridion delle Indulgenze il quale stabiliva una nuova normativa, più rispondente alle mutate condizioni socio-culturali, per lucrare le indulgenze. Nel marzo precedente era stata comunicata all’Ordine la riconferma della concessione delle indulgenze. In base ad essa, il 16 luglio di ogni anno, dal mezzogiorno del 15 luglio alla mezzanotte del 16 luglio, oppure la domenica stabilita dal Vescovo, antecedente o seguente la festa, nelle chiese od oratori pubblici dell’Ordine si acquista una volta sola l’indulgenza plenaria del perdono del Carmine. Le norme per l’acquisito dell’indulgenza plenaria sono:

n. 1. L’Indulgenza è la remissione davanti a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa, che il fedele, debitamente disposto e a determinate condizioni, acquista per intervento della Chiesa, la quale, come ministra della redenzione, autoritativamente dispensa e applica il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei Santi.

n. 3. Le indulgenze… possono sempre essere applicate ai defunti a modo di suffragio.

n. 6. L’indulgenza plenaria può essere acquistata una sola volta al giorno.

n. 7. Per acquistare l’indulgenza plenaria è necessario eseguire l’opera indulgenziata (nel nostro caso la visita di una chiesa o di un oratorio dell’Ordine, N.d.R.) e adempiere tre condizioni:

confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice.

Si richiede inoltre che sia escluso qualsiasi affetto al peccato anche veniale.

n. 8. Le tre condizioni possono essere adempiute otto giorni prima od otto giorni dopo aver compiuto l’opera prescritta; tuttavia è conveniente che la comunione e la preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice siano fatte nello stesso giorno, in cui si compie l’opera.

n. 10. Si adempie pienamente la condizione della preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice, recitando un Padre nostro e un Ave Maria; è lasciata tuttavia libertà ai singoli fedeli di recitare qualsiasi altra preghiera secondo la pietà e la devozione di ciascuno.

n.16. L’opera prescritta per lucrare l’indulgenza plenaria annessa auna chiesa o a un oratorio consiste nella devota visita di questiluoghi sacri, recitando in essi un Padre nostro e un Credo.

Solennità della B. V. Maria del monte Carmelo

Liturgia Eucaristica

LETTURE: 1 Re 18, 42-45; Sal 15; Gal 4, 4-7; Gv 19, 25-27

 La sacra Scrittura esalta la bellezza del monte Carmelo, là dove il profeta Elia difendeva la purezza della fede d’Israele nel Dio vivente. In quei luoghi, all’inizio del XIII secolo ebbe giuridicamente origine l’Ordine carmelitano, sotto il titolo di Santa Maria del Monte Carmelo. Questo titolo, quasi compendio dei benefici della Patrona, cominciò a venir celebrato fin dal secolo XIV, dapprima in Inghilterra, quindi gradatamente, in tutto quanto l’Ordine. Raggiunse il massimo splendore ai primi del secolo XVII, allorché il Capitolo generale dei Carmelitani lo dichiarò festa principale e speciale dell’Ordine, e Paolo V lo riconobbe come titolo distintivo della Confraternita dello Scapolare. È la celebrazione solenne di tutti i devoti di Maria SS. ma del Carmine, che si ritrovano uniti nei sentimenti di amore e gratitudine verso Maria, rinnovando in questo giorno l’impegno del devoto servizio a lei, la fedeltà a Cristo Gesù e alla Chiesa, e affidando al cuore materno della Vergine l’intera Famiglia del Carmelo. I Carmelitani volevano servire e seguire il Signore Gesù con fedeltà e purezza (Regola, Prologo); si dedicarono di conseguenza anche al servizio di sua madre Maria, ritenuta la Signora della Palestina e, quindi del Carmelo. La Madre di Dio, che protegge l’Ordine come Patrona, è anche la Vergine sapiente, attenta alla Parola di Dio e pronta ad accoglierla in sé. Questa caratteristica di Maria si sviluppò in seguito in quella della «purità» di Maria: ella è la Vergine purissima, che ama Dio al di sopra d’ogni altra cosa, che viene imitata e seguita dai biancovestiti Carmelitani. I diversi titoli a poco a poco trovarono espressione sintetica nell’immagine della Madonna dello Scapolare, che finì col soppiantare tutte le altre feste e immagini di Maria carmelitana, tanto che lo scapolare è divenuto il simbolo più conosciuto del Carmelo. La festa solenne della Madonna del Carmine viene celebrata il 16 Luglio o in un giorno vicino e pastoralmente adatto.

MESSALE

Antifona d’Ingresso Is 35,2


A lei è data la gloria del Libano,
lo splendore del Carmelo e di Saròn.
Vedranno la gloria del Signore,
la magnificenza del nostro Dio

Colletta

           O Dio, che hai onorato l’Ordine del Carmelo col titolo glorioso della beata Vergine Maria, Madre del tuo Figlio, concedi a noi, che ne celebriamo oggi la solenne commemorazione, di poter giungere, forti del suo aiuto, alla vetta del monte che è Cristo Signore. Egli è Dio, e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Oppure:           Assisti i tuoi fedeli, Signore, nel cammino della vita, e per l’intercessione della Beata Vergine Maria, nostra madre e regina, fa’ che giungiamo felicemente alla santa montagna, Cristo Gesù, nostro Signore, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura1 Re 18, 42-45
Elia pregò sul monte Carmelo e il cielo diede la pioggia. 
Dal primo libro dei Re           Elia si recò alla cima del Carmelo; gettatosi a terra, pose la faccia tra le proprie ginocchia. Quindi disse al suo ragazzo: «Vieni qui, guarda verso il mare». Quegli andò, guardò e disse: «Non c’è nulla». Elia disse: «Tornaci ancora per sette volte».
La settima volta riferì: «Ecco una nuvoletta, come una mano d’uomo, sale dal mare». Elia gli disse: «Va’ a dire ad Acab: Attacca i cavalli al carro e scendi perché non ti sorprenda la pioggia!». Subito il cielo si oscurò per le nubi e per il vento; la pioggia cadde a dirotto.

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale Dal Salmo 14
Ti seguiremo dovunque ci condurrai, Vergine Maria.


R Ti seguiremo dovunque ci condurrai, vergine Maria


Signore, chi abiterà nella tua tenda?
chi dimorerà sul tuo santo monte? R.

Colui che cammina senza colpa,
agisce con giustizia e parla lealmente,
non dice calunnia con la lingua,
non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulto al suo vicino. R.

Ai suoi occhi è spregevole il malvagio
ma onora chi teme il Signore. R.

 Seconda LetturaGal 4, 4-7
Dio mandò il suo Figlio nato da donna.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai GàlatiQuando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per  riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessero l’adozione a figli. E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà! Padre! Quindi non sei più schiavo, ma figlio; se poi figlio, sei anche erede per volontà di Dio.

Parola di Dio.

Sequenza (facoltativa)

Flos Carmeli
vitis florigera,
splendor coeli,
Virgo puerpera, / singularis.

Mater mitis,
sed viri nescia,
Carmelitis
esto propitia, / Stella maris.

 Fior del Carmelo,

vite in fiore,

splendore del cielo ti solamente

tu solamente

sei vergine e madre.

Madre mite

Pura nel cuore

Ai tuoi devoti

dà protezione

stella del mare.

Canto al VangeloLc. 11, 28
Alleluia, alleluia.

Beati coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano.Alleluia.

Vangelo Gv 19, 25-27

Ecco il tuo figlio, ecco la tua madre!


Dal vangelo secondo Giovanni

           In quell’ora, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.

Parola del Signore.

 Preghiera dei fedeli


Fratelli carissimi, nella solennità di Maria santissima, Madre del Carmelo, invochiamo Dio nostro Padre affinché per l’intercessione della Madonna spanda sull’umanità copiose grazie. Preghiamo insieme e diciamo:           

Ascoltaci, Signore .


— Per la Santa Chiesa di Dio, che in Maria contempla la sua Madre e il suo modello, perché da lei apprenda ad ascoltare la divina Parola e a proclamarla agli uomini, preghiamo.


— Per quelli che invocano Maria Madre e Patrona,perché trovino in lei rifugio nelle avversità e sprone alla vita cristiana, preghiamo.


— Per l’Ordine carmelitano, perché nella festa odierna approfondisca il significato della sua vocazione di testimonianza di preghiera e santità di vita, preghiamo.


— Per tutti quelli che portano lo scapolare come segno di consacrazione e di speranza, perché imparino a imitare le virtù della Madonna e diano con le opere un’autentica testimonianza evangelica, preghiamo.


O Signore, ascolta la preghiera della tua Chiesa, e per l’intercessione della Vergine Maria, Madre del Carmelo, concedici quanto ti abbiamo chiesto. Per Cristo nostro Signore.

Sulle Offerte

Accogli, o Padre, l’offerta che ti presentiamo nella solenne memoria della Beata Vergine Maria: perché imitando la sua carità nel tuo servizio, possiamo unirci intimamente all’opera della redenzione. Per Cristo nostro Signore.

 Prefazio della Beata Vergine Maria

E’ veramente giusto renderti grazie,

è bello cantare la tua gloria Padre Santo,

Dio onnipotente ed eterno:

noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti glorifichiamo

 nella Solennità della Vergine Maria, madre del Carmelo.

Umile ancella accolse la tua parola e la custodì nel suo cuore,

mirabilmente unita al mistero della redenzione,

perseverò con gli Apostoli in preghiera nell’attesa dello Spirito Santo.

Madre spirituale di tutti gli uomini

veglia con amore sulla moltitudine dei figli e risplende,

segno di consolazione e di sicura speranza,

sul nostro cammino verso il Monte della sua Gloria.

In lei come una perfetta immagine,

noi vediamo realizzato quello che desideriamo

e speriamo d’essere nella Chiesa.

Per questo dono della tua benevolenza

uniti agli angeli e ai santi innalziamo a te il nostro canto

e proclamiamo la tua lode: Santo, Santo, Santo

Oppure: 

È veramente cosa buona e giusta innalzare a te

l’inno di benedizione e di lode, Padre santo,

Dio onnipotente ed eterno,

ma è soprattutto dolce e doveroso magnificare il tuo amore per noi

nel devoto ricordo di Maria, sempre Vergine.

Nel mistero della redenzione, tu l’hai scelta cooperatrice

del tuo Figlio, madre e modello della Chiesa.
Mistica stella del Monte Carmelo, Maria illumina
e guida i suoi figli che ha rivestito del santo abito
in segno della sua protezione.
Con bontà materna e lo splendore della sua bellezza
ci attrae a te sulla via della perfetta carità,
perché nella contemplazione del tuo volto,
annunziamo ai fratelli le meraviglie del tuo amore.
Per questo dono della tua benevolenza uniti agli angeli del cielo,
cantiamo a una sola voce la tua gloria:
Santo, Santo, Santo…

Antifona alla Comunione Lc 2, 19


Maria serbava tutte queste cose,
meditandole nel suo cuore.

Dopo la Comunione
O Dio, nostro Padre, la comunione col prezioso corpo e sangue del tuo Figlio, dono mirabile del tuo amore, fortifichi e renda fedeli imitatori delle virtù della beata Vergine Maria coloro che si sono consacrati al tuo servizio. Per Cristo nostro Signore.


Benedizione solenne

Dio onnipotente, che ha posto l’Ordine del Carmelo e tutti voi sotto la protezione di Maria, vi riempia di gioia nella celebrazione di questa festa.
Amen.


Vi conceda la grazia di meditare nei vostri cuori la Parola e di proclamarla con la vostra vita per essere nel mondo un immagine viva di Maria.
Amen.


Vi conduca alla santità perché purificati da ogni colpa come figli fedeli di Maria, arriviate quanto prima dopo la vostra morte alla piena comunione con i santi nella gloria.
Amen.


E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo, discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.
Amen.

NOVENA ALLA MADONNA DEL CARMINE

PRIMO GIORNO

L’abitino del Carmine dono di Maria

1. – Siamo venuti a te, o Maria, perché vogliamo chiederti la grazia di accende­re nel nostro cuore la fiamma del divino amore per cominciare bene questa Nove­na che intendiamo compiere in tuo ono­re, a tua gloria e per il nostro profitto spi­rituale.

Il dono dello Scapolare è un tuo gesto materno per guidarci nella via dell’osser­vanza dei grandi impegni che richiedono da tutti noi l’amore totale a Dio e al pros­simo. Ave Maria.

2. – Tu, o Maria, sul Calvario hai offer­to Gesù tuo Figlio, per la salvezza degli uomini, e noi, a te consacrati mediante lo Scapolare, che cosa offriremo al Padre se non sapremo imitarti nel sacrificio di un pò di noi stessi per quanti son poveri, non amano, non godono, ma piangono e gemo­no a causa della povertà di spirito e del­la nudità del corpo? Salvaci, o Madre, per amore del tuo Figlio. Ave Maria.

3. – Non ci potremmo dire tuoi figli se non consacrassimo tutta la nostra vita per il trionfo dei diritti di Dio, che è no­stro Padre, e se non facessimo ogni sfor­zo per superare i nostri meschini senti­menti di antipatia e di ripulsa che ci im­pediscono, non solo di essere generosi verso gli amici, ma di sapere amare an­che i nostri nemici come Cristo ha ama­to noi. Ave Maria.

SECONDO GIORNO

L’abito del Carmine e i figli Prediletti di Maria

1. – Noi sappiamo bene, o Vergine Ma­ria del Carmelo, che è tanto grande il tuo amore per noi e per quanti portano il tuo Abito da chiamarci tuoi figli prediletti. Questa tua preferenza ci impegna se­riamente a non venire mai meno ai par­ticolari doveri che ne derivano. Ave Maria.

2. – Tu vuoi che il tuo Scapolare sia segno esterno di quell’abito interiore che è la Grazia, partecipazione reale della vita divina che è stata donata a noi con il santo Battesimo.

Ti preghiamo affinché non ci manchi mai il tuo patrocinio lungo il difficile svolgersi della vita e perché le avverse circostanze non ci allontanino dalla via che è Cristo. Ave Maria.

3. – Tu fa in modo che possiamo por­tare il tuo Abito ogni giorno senza mac­chia così da dimostrarti con una vita di virtù che vogliamo emergere su tutti gli uomini redenti da Gesù, tuo Figlio, non per vanità, ma per impegno di servizio con l’esempio e la santa emulazione. Ave Maria.

TERZO GIORNO

Il titolo di «figli» ci obbliga ad amare Maria

1. – O Madre del santo amore, chi po­trà mai ridire la tua benevolenza verso di noi per averci chiamati tuoi figli di­lettissimi? Noi non potremo mai ringra­ziarti abbastanza di questa tua predile­zione; ma se volesti essere con noi tanto generosa, fa che il bel nome di figli c’im­pegni a corrispondere meglio al tuo amo­re di Madre. Ave Maria.

2. – Se tu, o Maria, ci hai beneficato tanto è nostro dovere innalzare a te l’in­no della nostra gratitudine e ricambia­re amore con amore. Ma siccome far questo come si conviene non è facile al nostro cuore, tu infiammalo tanto da po­terti riamare almeno per quanto ci è possibile. Ave Maria.

3. – Il santo Abitino, o Maria, ci ricor­da le tue premure materne e ci spinge a ricambiarle con amore tenero e filiale; noi vogliamo continuare l’amore che Gesù ebbe qui in terra per te; vogliamo essere veramente tuoi figli. Ave Maria.

QUARTO GIORNO

Il titolo di figli di Maria ci obbliga, ad imitarla

1. – O Maria, madre di Dio e madre nostra amabilissima, a te ci rivolgiamo con filiale fiducia, implorandoti di assi­stere noi e i nostri cari con il tener lon­tano il male e il maligno, e con l’aiutar­ci a sventare le insidie e a respingerlo. Ave Maria.

2. – Con tutto il cuore ti chiediamo di ricondurre tutti noi che confidiamo in te, ad una perfetta riconciliazione con il tuo divin Figlio Gesù; e di farci speri­mentare la sua benevola provvidenza nelle difficoltà temporali e spirituali che ci preoccupano. Ave Maria.

3. – Vorremmo infine supplicarti di farci partecipi dell’amore di Gesù verso

di te e dell’amore che tu gli hai contrac­cambiato in terra e che continui ad esprimergli in cielo in nome nostro e di tutta la Chiesa. Ave Maria.

QUINTO GIORNO

L’Abitino del Carmine è difesa nei pericoli del corpo

l. – O Maria, tu sei veramente la più affettuosa fra tutte le mamme del mon­do, perché anche attraverso’il tuo santo Abitino ci hai ricolmato di favori e di grazie.

Non contenta di chiamarci alla tua se­quela hai voluto anche impegnarti a di­fenderci dai mali che ci tormentano sul­la terra. Ave Maria.

2. – Questa verità ci conforta nelle no­stre prove e ci rafforza nella certezza che il tuo Scapolare, o Maria, è realmen­te pegno della tua materna protezione e segno di salvezza nei pericoli del cor­po. Ave Maria.

3. – Nessuno potrà comprendere abba­stanza le grazie e i prodigi operati per mezzo del santo Abitino a favore di quanti lo indossano con filiale devozione.

Il nostro cuore si riempie di gioia al pensiero di essere in ogni tempo sotto il tuo patrocinio, o Vergine del Carme­lo, nostra Madre e nostra avvocata. Ave Maria.

SESTO GIORNO

L’Abitino del Carmine difesa dell’anima

1. – Il tuo Abitino, o Maria, è segno di salute, non solo del corpo, ma molto più dell’anima. O Vergine santa, la tua sollecitudine verso i nostri bisogni spi­rituali ci conferma che vuoi essere no­stra madre e ci fa crescere la fiducia nel­la tua sicura protezione. Ave Maria.

2. – Sono molti e potenti i nemici che da ogni parte ci combattono; tutto in noi è tumulto e preoccupazione sì che la pa­ce del cuore vien meno; eppure fiducio­si noi rivolgiamo lo sguardo a te, stella propizia del Carmelo. Ave Maria.

3. – Sotto la tua protezione troviamo rifugio, santa Madre di Dio: non disprez­zare le nostre suppliche, ma guarda a noi che siamo nella prova e liberaci da ogni pericolo: Vergine gloriosa e bene­detta. Ave Maria.

SETTIMO GIORNO

L’Abitino del Carmine è nostro conforto nel momento estremo

1. – Vergine singolare, fiore purissimo del Carmelo, la tua materna intercessio­ne presso il trono di Dio e il tuo amore per noi ci infondono piena fiducia che per tuo mezzo, le nostre preghiere sa­ranno esaudite da Gesù, tuo Figlio e no­stro salvatore. Ave Maria.

2. – Siccome tu conosci, madre mite, le difficoltà del nostro spirito e le tante prove dell’umana esistenza, speriamo di essere da te sollevati, soprattutto per il santo Scapolare che fra le tue mani ci appare « vero specchio di umiltà e di castità, compendio di modestia e sempli­cità, eloquente memoriale di vita cristia­na » e perché ci consacra a te Patrona, madre e sorella di tutti i devoti del Car­melo. Ave Maria.

3. – Concedi, o splendore del cielo, al­l’anima nostra, ferita dal peccato e re­denta dal sangue innocente di Gesù, l’ab­bondanza dei tuoi favori: Sui bisogni del­la Chiesa e del mondo, sulle nostre at­tuali necessità, su quelle di tutti i soffe­renti, sulle anime del purgatorio e sulle aridità di ognuno, scenda la luce del tuo conforto e della tua tenerezza materna.

O stella del mare, assistici in tutte le avversità della vita finché non ci vedrai salvi con te per tutti i secoli dei secoli. Ave Maria.

OTTAVO GIORNO

L’Abitino del Carmine abbrevia le pene del Purgatorio

1. – Vergine generosissima, quanto su­perano la nostra capacità di conoscere

e perfino i nostri desideri le preferenze di affetto che tu hai verso i devoti del Carmine!

Non contenta d’assisterli e protegger­li continuamente in vita e in morte vuoi prenderti speciale cura di loro anche nel purgatorio. Ave Maria.

2. – Allorché passiamo da questo mon­do la memoria di noi rimane nel cuore dei cari che lasciamo in terra, ma non sempre essi si ricordano di noi per sol­levarci dalle sofferenze del purgatorio; tu invece ci guardi con occhio amoroso e così, nella penosa attesa, potremo ri­correre sicuri a te per averne soccorso. Ave Maria.

3. – O Madre premurosa, se il ricordo dei debiti contratti con Dio porta con se un grande timore in un’anima cristia­na che sa di doverli scontare nel purga­torio, possiamo rallegrarci noi devoti del Carmine, e confidare in te che mitighe­rai le pene e ci ricondurrai al più pre­sto con te in cielo liberi e salvi per l’e­ternità. Sia benedetto il tuo Scapolare che ci rende figli di una madre così pie­tosa. Ave Maria.

NONO GIORNO

L’Abitino del Carmine segno di Consacrazione a Maria

1. – O Maria, Madre e decoro del Car­melo, a te consacro oggi la mia vita, qua­le tributo di gratitudine per le grazie che, attraverso la tua intercessione, ho rice­vuto da Dio.

Tu guardi con particolare benevolen­za coloro che devotamente portano il tuo Scapolare: ti supplico perciò di sostene­re la mia fragilità con le tue virtù, d’illu­minare con la tua sapienza le tenebre del­la mia mente, e di ridestare in me la fe­de, la speranza e la carità, perché possa ogni giorno crescere nell’amore di Dio e nella devozione verso di te. Ave Maria.

2. – Il santo Scapolare richiami su di me lo sguardo tuo e la tua protezione nella lotta quotidiana, sì che possa rimanere fedele al Figlio tuo Gesù e a te, evi­tando il peccato e imitando le tue virtù. Desidero vivere in unione con il tuo spi­rito, offrire a Dio per le tue mani, tutto il bene che mi riuscirà di compiere con il tuo aiuto; e la tua bontà mi impetri il perdono dei peccati ed una più sicura fedeltà al Signore. Ave Maria.

3. – O Madre amabilissima, il tuo amo­re mi ottenga che un giorno sia conces­so anche a me di mutare il tuo Scapola­re con l’eterna veste nuziale e abitare con te e con i Santi del Carmelo nel regno beato del tuo Figlio. Ave Maria.