“Chi ha orecchi per intendere intenda!”

Il brano del Vangelo offerto oggi dalla Liturgia ci descrive la celebre parabola del “Seminatore”, che si conclude proprio con queste scarne ma importanti parole mettendoci in guardia da un ascolto affrettato e superficiale. Data la chiarezza del racconto questo avviso può forse destare stupore, ma a ben vedere merita un’attenzione maggiore. Quanto sia attuale la raccomandazione del Vangelo lo si può infatti constatare nei nostri incontri impegnati nella Lectio Divina nei quali ricorre con una certa frequenza l’amara confessione del divario che esisterebbe tra le negatività esperimentate nella vita quotidiana e la Buona Notizia annunciata dalla S. Scrittura.

Ma la S. Scrittura non nasconde questo divario come si constata nella parabola che oggi meditiamo dove la vitalità del seme viene sterilizzata da una terra inospitale, o da pietre o da spine. Se si hanno orecchi per intendere si deve avanzare nella lettura o nell’ascolto e verificare, sia nella S. Scrittura come nella vita, che oltre a tanto seme sprecato ce n’è “anche” di quello che cade su terra accogliente rendendo un frutto variabile di cui il “generoso seminatore” non solo si accontenta, ma si rallegra. La Buona Novella è tutta qui, ciò che rischia di mancare non è la Buona Novella, ma piuttosto un “Orecchio degli uomini ostruito d’ortica” capace di ascolto come si domanda e ci domanda la poetessa (premio Nobel) Nelly Sachs di cui proponiamo, con nostre sottolineature, un testo stupendo :

Orecchio degli uomini, sapresti ascoltare?

«Se i profeti irrompessero
per le porte della notte,
lo zodiaco dei demoni
come orrida ghirlanda
intorno al capo-
soppesando con le spalle i misteri
dei cieli cadenti e risorgenti
per quelli che da tempo lasciarono l’orrore

Se i profeti irrompessero
per le porte della notte,
accendendo di una luce d’oro
le vie stellari impresse nelle loro mani
per quelli che da tempo affondarono nel sonno

Se i profeti irrompessero
Per le porte della notte,
incidendo ferite di parole
nei campi della consuetudine,
riportando qualcosa di remoto
per il bracciante
che da tempo a sera ha smesso di aspettare

Se i profeti irrompessero
per le porte della notte
e cercassero un orecchio come patria

Orecchio degli uomini
ostruito d’ortica
sapresti ascoltare?

Se la voce dei profeti
soffiasse
nei flauti-ossa dei bambini uccisi,
espirasse
l’aria bruciata da grida di martirio
se costruisse un ponte
con gli spenti sospiri dei vecchi

Orecchio degli uomini
attento alle piccolezze,
sapreste ascoltare?

Se i profeti entrassero sulle ali turbinose dell’eternità
se ti lacerassero l’udito con le parole:
chi di voi vuol fare guerra a un mistero,
chi vuole inventare la morte stellare?

Se i profeti si levassero
nella notte degli uomini
come amanti in cerca del cuore dell’amato,
notte degli uomini
avresti un cuore da donare?»

Citato dal sito http://www.IlPost.it il 30/10/2014. (tratto da Nelly Sachs, Le stelle si oscurano, 1944-46. Pubblicato in Italia da Einaudi nella raccolta Poesie, nella traduzione di Ida Porena).

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